Illuminationlight

To deliver some of the highest intensity LED products on the market today, we utilize Chip-on-Board (COB) LED technology. Our expertise in this high density LED packaging technology allows us to give you extremely compact, powerful and uniform solutions that are available in any wavelength. In addition to utilizing COB to maximize the brightness of your machine vision lighting, we also consider ease of installation as fundamental to our product development. This has led to innovative custom-engineered products all designed for seamless integration into your machine vision system. Other key considerations in our design process include:

Lateralillumination

As the name suggests, the 3D PRO Mini is extremely compact at just 10mm in diameter. Designed for machine vision applications where space is restricted, these lasers offer excellent performance from a compact package.

Configurable to suit line scan and web inspection of a host of materials and products, choose from Multispectral, Hyperspectral, SWIR and more LED Line Lights.

Professor Crepet, lei è un personaggio molto popolare: la tv, i giornali, le conferenze. Però della sua vita privata si sa poco. «Be’, nel nuovo libro, Lezioni di sogni, parlo per la prima volta di mio padre». Uomo duro, di stampo calvinista. «Non mi ha mai detto “bravo”, nonostante le mie due lauree e la specializzazione in Psichiatria. Era normale, per lui, avere un figlio bravo. Solo nel giorno del suo funerale scoprii che mi apprezzava. Fu un suo caro amico a confidarmelo». Un’educazione durissima. Però lei, da psichiatra-sociologo, ha sempre difeso questa impostazione, e in questo ultimo libro è il tema centrale. «Certo, penso che molti genitori che in gioventù hanno scelto di contestare i genitori poi abbiano finito per diventare servi dei propri figli. Il permissivismo non è educazione, così come non lo è l’assurda scelta di installare sul loro cellulare una app per geolocalizzarli: quello per me è un mettersi l’animo in pace». Educare, allora, è anche accettare con serenità che i nostri figli possano anche sbagliare e persino soffrire? «Ma certo. Meglio prendere un quattro e rialzarsi che galleggiare tra il sei e il sette. Sono scomodo, lo so, ma che cosa è un intellettuale se non quello che dice cose scomode?»

Illuminationtechniques in slit lamp

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Image

In 3D imaging applications, the optimal specification of a structured light laser will improve system performance. This application note highlights important factors such as, uniformity, depth of focus, fan angle and line quality in choosing your structured light laser to obtain the best performance from your 3D imaging system.

Dome LightMachine Vision

High LED packing density in a compact form factor, LED Ring Lights are ideal for OEMs, system integrators and end users requiring long-lasting illumination sources.

To deliver high speed inspection or 3D measurements, we offer Structured Laser Light (SLL)- a technique for projecting a known pattern of pixels (singular line, horizontal lines, crosshair, grid) onto an object, known for its speed of data capture. If your machine vision application requires a structured light laser, we provide a range of high-uniformity machine vision lasers including the 3D PRO Laser series, designed for seamless integration into existing machine vision systems. In addition, the PROdigii digital laser has been designed to deliver outstanding wavelength stability and thermal management in even the most challenging operating environments. For machine vision laser lights, our design considerations include:

Learn more about machine vision lighting with our topics including Wavelength in Machine Vision Lighting, Chip on Board LED and more..

For more than 25 years, we have pushed the boundaries to optimize LED and Laser technology delivering high-performance, reliable solutions maximizing system performance.

Dark field lighting

Come quando, in tv, lei lesse un passaggio delle «Lettere Luterane» di Pasolini per commentare il delitto di Novi Ligure? «Apriti cielo. Era un passo bellissimo, in cui si parlava della gioventù e degli errori. Io volevo mettere in luce il fatto che il nostro sistema educativo fa acqua da decenni, ovviamente pochi colsero la grandezza di Pasolini se riferita a Erika e Omar. E quindi, email di insulti, attacchi, minacce». Lei è stato uno di quelli che hanno istituzionalizzato la figura dell’opinionista esperto in televisione. Novi Ligure, Cogne: a ogni delitto, l’analisi di Crepet. «Guardi che io ho pagato molto caro la mia presenza assidua a trasmissioni come “Porta a Porta”. Certi ambienti accademici mi hanno chiuso i cancelli. Ma io non mi pento di aver fatto una buona divulgazione. Una volta un famoso psicoanalista, per criticare un mio testo, disse che io “scrivo per le lavandaie”. Mi ferì, certo, eppure trovai quella frase conforme a ciò che tentavo di fare nel mio lavoro. Divulgare non significa volgarizzare, ma trovare un lessico capace di parlare a chiunque». Rifarebbe tutto? «Ogni cosa». Perché? «Perché non dobbiamo avere paura di farci capire. E di capire, a nostra volta, chi fa cose diverse da noi. Si chiama apertura mentale, curiosità. La televisione mi ha fatto conoscere persone meravigliose. Zavoli, Costanzo, Limiti. Anche Vespa, certo». Rifarebbe anche quella edizione di Miss Italia in cui si addormentò in diretta tv? «Ero in giuria, chiedo venia se mi annoiavo a morte». Ha fatto anche Sanremo. «Dove ho avuto modo di trascorrere una bellissima giornata assieme a Dustin Hoffman. Parlo inglese meglio di altri miei colleghi, lui apprezzò». C’è chi dice che sia stata la tv a far cambiare radicalmente due intellettuali come Freccero e Cacciari. «No. È che si invecchia». Una laurea in Medicina, poi una in Sociologia e infine la specializzazione in Psichiatria. «Ho settant’anni e ho fatto tantissime cose. Non tutti sanno che io sono stato in India a studiare i costumi delle comunità rurali. A Toronto con venti gradi sotto zero, a Chandigarh arsa dal sole alle pendici dell’Himalaya, in periferie londinesi sporche e nebbiose o in quelle ancor più pericolose di Rio de Janeiro. Così è stata la mia formazione emotiva e professionale, proprio come quella di tanti altri della mia generazione. Lo dico anche nel mio libro. Ho sentito dire tante volte da un adulto a un giovane che sta facendo le valigie: “Ma chi te lo fa fare, che ti manca qui…”. È un terribile imbroglio, nella vita di tutti i giorni deve mancare sempre qualcosa». E rischiare. «Io sono stato tre volte in coma». Tre volte? «Sono sopravvissuto a tre incidenti stradali, il più grave con la moto. Io viaggio, sono curioso, la conoscenza non mi basta mai. E quei tre episodi non sono stati gli unici nei quali ho rischiato la vita». Racconti. «Ero alla stazione di Bologna quel terribile 2 agosto 1980. In arrivo, dovevo cambiare treno. Un boato e poi un odore di morte e polvere. Non c’era Internet, nessuno poteva sapere nell’immediato che cosa stesse succedendo. Eppure, lo capimmo. A pelle. A volte viviamo cose che non abbiamo mai sperimentato, ma che conosciamo». Professore, non tutti sanno che lei è stato un grande amico — sebbene molto più giovane — di Franco Basaglia. «Ho avuto il privilegio di accompagnarlo in molti posti, di ascoltarlo parlare di musica, letteratura, cinema. Indegnamente ho frequentato quello che ritengo essere stato il nostro Martin Luther King, perché pochi come lui hanno difeso i diritti umani». Che uomo era? «Coltissimo, tollerante, parlava con tutti. Con lui sono stato a casa di Dario Fo e Franca Rame, con Fo che dava lezioni di mimo. Con lui sono stato a Parigi a casa di un famoso compositore con il quale Basaglia compose all’impronta un concerto. Con lui sono stato a Berlino, poco prima che lui si ammalasse. Ricordo che andammo vicino al Muro e lui disse: “Questo lo butteranno giù, vedrai. Ma poi ne alzeranno uno ancora più alto”. I geni spesso dicono cose che avvertono nel profondo, a favore di chi ascolta». Eppure non sempre Basaglia venne capito. Molti pregiudizi oscurarono le sue idee. In «Lezioni di sogni» lei invita a mettere da parte i preconcetti e a coltivare la fiducia. «Mi chiedo quali potranno essere le ricadute dell’opera continuata e insistente di delegittimazione della fiducia nei confronti del prossimo. Se un genitore educa i propri figli a pensare che di un medico, di una terapia non ci si dovrebbe fidare, come potranno crescere credendo nel sapere di chi sa? Insinuare dubbi sul merito è una pratica che nulla ha a che fare con l’educare. Si tratta di una comunicazione che contiene una protervia detestabile: educare all’idea che i nostri figli saranno monadi, che ognuno di loro dovrà bastare a se stesso, che nell’altro si nasconde l’inganno. Non è forse, questa, una pedagogia dell’odio?» Da dove viene il suo cognome? «È francese. Un mio avo è stato il curatore degli scritti di Baudelaire. Mio nonno, artista, ha lavorato con Modigliani e ha bevuto il caffè con Picasso. Ma io questo non l’ho mai saputo da mio padre, l’ho scoperto studiando la storia della mia famiglia. Ecco allora che mi pare di tradire l’understatement di casa, forse parlo troppo». No, i suoi racconti sono interessanti. «Allora le racconto di quella volta che ho incontrato Mastroianni. Come spesso accadeva, accompagnavo Basaglia in giro. Venimmo invitati a casa di una signora dell’alta aristocrazia romana, c’era tanta gente. Molti attori. A un certo punto, Mastroianni non si trovava più. Era tutto un “Dov’è Marcellino?”. Lo trovammo rintanato in un angolo del corridoio. Alzò la testa, ci guardò con malinconia e disse: “No, è che mi stavo chiedendo che cosa direbbe mamma se mi vedesse qui”». Lei qualche volta se lo è chiesto? «Sì. Ma penso che lei sia stata contenta di me». Me lo racconta un amore? «Sì, per un manichino». Professore... «Sono serio. Una volta a Napoli c’era un uomo meraviglioso che riparava le bambole. Tra le tante cose meravigliose che aveva, c’era uno di quei modelli femminili a grandezza naturale che un tempo servivano alle sarte dell’alta aristocrazia per prendere le misure di donne nobili che mai avrebbero potuto toccare con le mani. Questa “donna” è bellissima: alta, bruna, occhi di vetro. L’ho corteggiata per quattro anni, era la mia fidanzata napoletana. Alla fine quell’uomo acconsentì a vendermela. Ora è parte della mia stravagante collezione d’arte». C’è una cosa che ha imparato dai suoi pazienti? «Più di una. Ricordo un pittore aretino, un uomo che andava in giro con la tavolozza sotto al braccio e la giacca sporca di colori. Un giorno mi disse: “Dottore, ho capito che più si è battuti e più si è critici”. Voleva dire che più si esercita il male e più il bene vince. Un pensiero degno di Primo Levi, secondo me». Come vorrebbe essere ricordato Paolo Crepet? «Non so, ma di certo non solo come “quello dei maglioncini”. Non è deprimente?» rscorranese@corriere.it

The Adjustable Focus 3D Pro allows the user to adjust the focus to suit application requirements. Built on the same compact platform as the 3D PRO the Adjustable Focus 3D PRO is 19mm in diameter.

Utilizing Chip-on-Board LED arrays for superior intensity, LED Spot Lights can be easily installed and configured for machine vision, ANPR and life sciences applications.

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Lighting is fundamental to a successful machine vision application. Proper LED selection will ensure best contrast and efficiency, while optics, mechanics, and electronics support a system that meets the needs of a given application. In addition, firmware and GUI options further support an optimal lighting setup. This whitepaper will discuss each of these considerations and provide application examples.

We offer solutions for 3D Imaging, Multispectral Imaging, ANPR (Automatic Number Plate Recognition), IR Machine Vision Lighting, Sorting, and UV Machine Vision Lighting, and many other applications. Our experienced, in-house team of optical, mechanical and electronic engineers can also assist you in developing a custom machine vision lighting solution that will suit your unique application requirements.

High quality, consistent, and uniform machine vision lighting is essential to a successful vision system. The correct solution raises your throughput rates and improves the level of image detail obtained. ProPhotonix has more than two decades of experience in designing and developing both LED Lights and Structured Light Lasers for machine vision applications.

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High quality illumination is the key to a successful vision system. Optimizing your illumination is critical to maximize inspection quality, speed and reliability.

The 3D PRO laser is designed for easy integration into machine vision applications. It delivers high performance and high uniformity from a compact form factor. The 3D PRO laser is available with a customer-specified fixed focus.

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Available in a range of wavelengths and divergence angles, LED Area Lights are customizable to suit machine vision, biomedical, fluorescence and other applications.

Lo psichiatra si racconta: il padre (del quale parla per la prima volta nel nuovo libro), gli attacchi dopo le puntate di «Porta a Porta», il legame con Franco Basaglia

Multispectral and hyperspectral imaging are advancing rapidly into new applications and the technology is now becoming more affordable. Learn more about illumination considerations in multispectral and hyperspectral imaging.

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