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La Canottieri Mincio si è imposta a livello nazionale e internazionale come una florida fucina di coppe e medaglie, che ha meritato nel 1975 alla Canottieri la Stella d’oro al merito sportivo.

Le vittorie non si fecero attendere: la prima venne conseguita proprio nell’anno di istituzione, in una regata di resistenza per lancia a sei vogatori. Tante altre ne seguirono, seppure durante le guerre vi furono necessariamente dei periodi di stasi.

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Venne da subito pensata per accogliere sia uomini che donne. I soci si distinguevano in ordinari, straordinari e allievi e – stando al primo regolamento – gli sportivi affiliati erano tenuti a indossare una ben dettagliata divisa: calzoni bianchi, maglia di lana con lo stemma di Mantova e la scritta “Delectando Iuvat”, un sacchetto di panno e un berretto blu.

Fu costituita nel 1883, tuttavia si trovano notizie del club già nella cronaca locale di qualche anno precedente. Si leggeva nel 1881 che ormai tutta Mantova era a conoscenza di questo nuovo sodalizio, nato “col nobile scopo di utilizzare i bei laghi che circondano la città e che tante altre le invidierebbero, di animarli con frequenti ed eleganti battelli, di offrire un sano e ginnastico passatempo alla gioventù”.

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Tra i fasti di quei primi anni di attività si ricorda nel 1925 la visita di Gabriele D’Annunzio, che coniò quello che a partire dal 1935 divenne il motto ufficiale dell’associazione: “Perseverando arrivi”. Tra i primi e indimenticati campioni invece bisogna citare Azelio Mondini, vogatore dal 1937 agli anni Cinquanta, e il suo discepolo Marco Penna, che partecipò a quattro Olimpiadi. Tra i velisti anche vi furono talenti straordinari, e qui bisogna citare il sei volte campione del Mondo Andrea Bonezzi, così come tra i tuffatori, e qui bisogna citare Francesco Priori, che tra il 1986 e il 1996 ha vinto tutti i titoli italiani.

Tuttora i suoi ambienti conservano un fascino antico, il ricordo delle eleganti regate di fine Ottocento. Allo stesso tempo – diversamente da altri spazi che furono brillanti nuclei di socialità “nei bei giorni andati” – restano un presidio decisamente contemporaneo, vivo e propositivo ritrovo per tantissimi sportivi. Mentre una volta si veniva qui per infilarsi nelle barche e mettersi alla prova in gare e allenamenti a filo d’acqua, oggi oltre al canottaggio sono innumerevoli le discipline che si possono praticare. A disposizione dei soci ci sono tre piscine, di cui una olimpionica e una col trampolino per i tuffi, una palestra, nove campi da tennis, un campo da basket, due campi da calcio. Non mancano le aree dedicate al relax e al ristoro, i lettini per prendere il sole, il chiosco e il ristorante. Abbraccia e ombreggia il complesso il grande parco affacciato sul lago. Qui crescono pioppi bianchi, farnie, platani, frassini di diverse varietà, tigli, aceri ricci, peri e olmi.