Quando facciamo riferimento alla coerenza nelle persone, intendiamo dire che chi è una persona coerente tende ad essere sempre in linea con le sue idee e i suoi pensieri. Però non è tutto qui. Il discorso, per forza o per fortuna, è molto più articolato. C’è una linea molto sottile tra coerenza, quella sana, e l’ostinazione o l’orgoglio che possono nascondersi dietro questo concetto.

Il problema è che questa linea è talmente sottile che non è facilmente visibile; quindi, la probabilità di inciamparci è molto alta. Prima però di capire insieme perché è molto comune confondere la coerenza con qualcosa che coerenza non è, proviamo a definire meglio questa nozione. Molto spesso, infatti, sono i concetti e le idee che più frequentemente e comunemente usiamo ad essere anche quelli meno chiari. Questo perché è più semplice accettare solo un aspetto di queste idee così sfaccettate e a volte non molto lineari.

Leggendo il titolo di questo articolo sono sicura che la maggior parte di noi non avrebbe alcuna difficoltà ad affermare che la coerenza è, indubbiamente, un valore. Sicuramente questo non può essere negato: quando pensiamo a una persona coerente la nostra mente viene rimandata quasi automaticamente ad una persona seria e responsabile.

Essere coerenti non significa non poter mai cambiare idea: siamo soggetti sempre in divenire e sempre in continua trasformazione. È lecito, quindi, cambiare idea o pensiero su qualcosa. Questo significa che non siamo più coerenti? Assolutamente no.

Se così non fosse, rischieremmo di agire sulla base di valori in cui non crediamo più, ed è in questo caso che confonderemo la coerenza con l’ostinazione; ostinazione e orgoglio nel seguire idee che non ci appartengono, correndo il rischio di imbatterci nella perdita di una parte di noi stessi. Da quanto detto, si può ben capire che il discorso sulla coerenza è molto articolato e non semplice come potrebbe sembrare, e soprattutto abbiamo capito che il suo essere un valore, una condanna e gabbia o una scusa per non assumerci le nostre responsabilità dipende solo da noi. Siamo noi a decidere se essere coerenti con noi stessi, con quello che siamo e con quello che pensiamo.

Innanzitutto, è importate sottolineare che la coerenza è qualcosa che si fa. Mi spiego meglio: siamo coerenti quando le nostre azioni seguono i nostri ideali e i nostri intelletti. Questo significa, in altri termini, che i nostri valori, soprattutto quelli che riteniamo importanti, si ritrovano nelle azioni e nei fatti. Un punto critico di questo concetto, tuttavia, e che si corre il rischio di farlo mutare da una virtù in una condanna nell’arco temporale.

Il nostro cambiamento in termini di pensieri, idee ed opinioni è lecito e ancor di più auspicabile quando è reale, sentito, argomentato. Quindi, essere coerenti significa seguire i valori e i pensieri in cui crediamo nel tempo presente, sempre tenendo a mente che questi possono cambiare, mutare e rinnovarsi nel corso del tempo.

Coerenza non significa rigidità nel nostro modo di pensare e vedere le cose, altrimenti si trasformerebbe quasi in una gabbia da cui, ci piaccia oppure no, non possiamo più uscire. Anche in questo caso però bisogna stare attenti. La possibilità di cambiare idea non deve essere una scusa per mascherare la non coerenza. Quante volte abbiamo incontrato persone che, per esempio, non mantenendo la parola data per giustificarsi hanno detto “ho cambiato idea”. In questo caso, come è facilmente intuibile, diventa una scusa per non assumersi le proprie responsabilità e agire in modo coerente alla parola data.